Dal 10 al 12 dicembre da Ailimē, il nuovo locale torinese nel quartiere Aurora della sake sommelier modenese Chicca Vancini, si è tenuta una speciale tre giorni gastronomica “Emilia Sur lì goes to Ailimē”
Protagonisti i vini rifermentati naturali in bottiglia dell’omonima associazione emiliana di vignaioli: un progetto, un’idea che nasce dalla volontà di trasmettere in prima persona la conoscenza delle tradizioni del territorio emiliano. Il nome deriva dall’espressione sui lieviti (“sur lie”) rifermentati naturalmente in bottiglia. Questo gruppo di produttori provenienti dalle provincie che spaziano da Piacenza a Bologna, ha deciso di stilare un manifesto nel quale identificarsi e celebrare ogni 2 giugno una festa per incontrarsi.
I vini sono stati sapientemente abbinati alle ricette tradizionali emiliane e italiane sabato 10 e domenica 11 a pranzo e all’alta cucina dello chef Marco Sforza lunedì 12 a cena, con il format 7piattix7bottiglie (appuntamento fisso mensile in cui uno chef ospite propone sette ricette in abbinamento a sette proposte liquide diverse) accompagnati dai prodotti della Società Agricola Terrevive di Gianluca Bergianti, titolare dell’azienda e Presidente di Emilia Sur lì. “Ho voluto ospitare i vignaioli dell’associazione perché, come me, hanno l’obiettivo di portare avanti una cultura legata a un territorio, che è il mio stesso di origine” ha dichiarato Chicca Vancini. “Abbiamo conosciuto Chicca in azienda e ci siamo entrambi piaciuti da subito” ha detto Gianluca Bergianti. “Da lì è nato un rapporto professionale, che possiamo consolidare in questa tre giorni a cui siamo onorati di partecipare. Abbiamo accettato l’invito perché entrambi intendiamo comunicare la tradizione della zona vitivinicola emiliana sui rifermentati naturali in bottiglia”.
Sabato 10 e domenica 11 dicembre a pranzo, dalle 13 alle 15 sono state protagoniste le ricette della tradizione emiliana e tricolore, cucinate dal cuoco Massimiliano Moccia. Sabato, il menù composto da Passatelli in brodo, Tagliatelle con friggione, Coniglio alla cacciatora e Calzagat di farina di castagne, fagioli e pancetta, è stato abbinato ai bianchi Trebbiano di Modena, Trebbiano di Spagna e i rossi Salamino di Santacroce e Gutturnio delle giovani aziende neo associate La Poiesa, Podere Beghetto e Franchina e Giarone.
Domenica, invece, insieme a Tortellini in brodo/alla crema di Parmigiano, Cotoletta alla bolognese e ai confermati Calzagat, è stato possibile assaggiare i vini prodotti da tre realtà che fanno parte di Emilia Sur lì già da tempo – Quarticello Roberto Maestri, Ferretti Vini e Marco Cordani – e che in degustazione hanno portato etichette realizzate con diverse varietà di Lambrusco – Salamino di Santa Croce e Maestri – con il bianco Spergola e il rosso Fortana.
Invece lunedì 12, da Ailimē, è andato in scena il format 7Piattix7Bottiglie, una cena in cui, ai piatti dello chef ospite Marco Sforza, Chicca Vancini ha abbinato le vecchie annate modenesi di Società Agricola Terrevive, conservate dall’apertura dell’azienda del 2008 a oggi. La realtà, nata per volere di Gianluca e della moglie Simona – rispettivamente laureati in Viticoltura ed Enologia e in Agronomia – conta oggi 16 ettari e lavora a ciclo chiuso, producendo dal 2016, secondo i principi dell’agricoltura biodinamica, rifermentati naturali in bottiglia. I vitigni che hanno accompagnato la cena sono stati il prestigioso rosso Lambrusco di Sorbara e i bianchi Trebbiano di Modena e di Spagna.
A curare i piatti portati in tavola c’è stato, come detto precedentemente, lo chef con grande esperienza internazionale Marco Sforza. “La mia è una cucina di prodotto. Rispetto la stagionalità e il produttore, che ha impiegato molto tempo per la realizzazione di un prodotto. Quando devo preparare una cena, cerco di contestualizzare il menu in base al posto in cui mi trovo. Essendo Ailimē un punto di incontro tra le culture giapponese ed emiliana, il menù del 12 dicembre racconterà un po’ del Giappone, paese in cui ho lavorato e a cui sono ancora legato, e un po’ di Emilia e di Italia più in generale”.
Tutto questo è stato ospitato da Ailimē: enoteca, sake bar e bistrot inaugurato a settembre 2022, risultato di un incontro di otto persone apparentemente molto diverse tra loro, con un’idea comune: creare uno spazio di narrazione di due culture, italiana e giapponese, attraverso il cibo e il bere tradizionale di questi due paesi. La proposta di cucina è unica: nello stesso menu coesistono sapori semplici e antichi e più nipponici.
Very Wine Confidential. Very Food Confidential.