IL FRESCO D’ESTATE : Barolo e Tartare alla Senape con pangrattato dorato

Temperature che sfiorano l’insopportabile, e poca voglia di cucinare, ma non si rinuncia al piacere di un buon piatto servito con un calice di rosso, fresco, contro ogni aspettativa

Una delle leggende più deleterie sul servizio dei vini è che i vini rossi vadano serviti “a temperatura ambiente”.

Tartare di carne alla senape con pangrattato dorato

Uno dei motivi per cui durante la stagione estiva il consumo di vini rossi cala drasticamente è proprio questo: perchè si usa servirli così… “caldi”, molto poco piacevoli, quasi imbevibili.
Non c’è cosa peggiore di bere un vino caldo quando fa caldo: la piacevolezza di beva e caratteristiche gusto-olfattive del vino caldo vengono decisamente stroncate.
Sono in effetti abbastanza rari i vini che si esprimono al massimo ad una temperatura superiore ai 18° C. Di solito si considera ottimale, per i vini rossi, una temperatura di servizio tra i 15 e i 18 gradi.

Nel caso di vini rossi importanti, l’ideale è raggiungere la temperatura di servizio corretta mentre si fa aerare il vino una volta versato. Un Barolo ad esempio può essere servito in tavola a 15° C, e si scalderà piano piano mentre si ossigenerà nel bicchiere.

Dunque: mettete il Barolo in frigo e abbandonate i pregiudizi.

Mentre il vino si rinfresca, prepariamo una tartare di carne, davvero veloce e facile. Il piatto perfetto per una piacevole cena in terrazza in queste calde serate. Arricchita con la senape antica e una finitura dorata davvero sfiziosa… Preparate la vostra carne in anticipo, così si insaporirà al punto giusto e sarà gustosissima. La impiatterete poi al momento di servire per mantenere la morbidezza e la freschezza del piatto.

La tartare si accompagna con un bel calice di vino rosso, servito alla giusta temperatura. Un Barolo DOCG “Pichemej” di Agricola Marrone di La Morra (Cuneo) è perfetto per l’occasione.

 

Ricetta: Tartare di carne alla senape con pangrattato dorato

Ingredienti per 2 persone

– 300 g di carne trita di manzo per tartare
– 1 cucchiaio di senape antica in grani
– 1 cucchiaio di capperi sotto sale
– 2 cucchiai di olio EVO per la carne
– q.b. sale e pepe
– 4 cucchiai di pangrattato
– q.b. cristalli di sale o sale fino
– 1 cucchiaio di olio EVO per il pane
– 2 fiori di cappero o capperi normali per la decorazione
– q.b. succo di limone
– q.b. prezzemolo a piacere

Preparazione

Lavorate la carne trita con la senape, l’olio, il sale, il pepe e un po’ di succo di limone, secondo il vostro gusto personale. Lasciate riposare in frigo fino al momento di servire.

Tartare di carne alla senape con pangrattato dorato

Dissalate i capperi passandoli sotto l’acqua corrente, strizzateli bene e posateli su di uno scottex ad asciugare.

Preparate il pangrattato tostandolo in padella con olio e cristalli di sale, fino a che non risulterà bello dorato.

Sopra ad un piatto piano posizionate un coppapasta rotondo, e riempitelo con la tartare, aiutandovi con un cucchiaio, fate pressione e date forma alla carne. Togliete delicatamente il coppapasta. Procedete allo stesso modo con la seconda porzione.

Cospargete la tartare con abbondante pangrattato dorato.

Rifinite il vostro piatto con i capperi dissalati o i fiori di cappero, rucola, prezzemolo e un giro di olio extravergine di oliva a crudo.

Abbinamento

L’Agricola Gian Piero Marrone di La Morra (CN) lavora la vite da oltre un secolo: quattro generazioni di passione, tenacia e duro lavoro. Una storia di tradizione con uno sguardo sempre rivolto al futuro.

Marrone Pietro nasce nel 1887 da una famiglia che già produceva uva da vino. Fin da giovane è molto appassionato e ambizioso, vuole che le uve di famiglia siano le più belle del paese. Nel 1924 nasce Carlo, che coi suoi fratelli aiuta il papà Pietro a espandere l’azienda, sia in quantità che in qualità. I vini sono sempre migliori e più buoni, alcuni addirittura “Pichemej” (“più che migliori”, in dialetto piemontese), come amava chiamarli Pietro. Nel 1955 nasce Gian Piero, ormai nel DNA il gene del vino è ereditario, per cui, finite le scuole superiori anche lui si dedica con la passione del papà alla produzione dei vini con un sogno che si avvera giorno dopo giorno: proporli in tutto il mondo.

Barolo Pichemej – Azienda agricola Marrone

Oggi le tre figlie di Gian Piero, Denise, Serena e Valentina, affiancano Gian Piero portando l’azienda di famiglia verso traguardi sempre più ambiziosi.

“Tutte le donne si assomigliano, ma non sono uguali. Anche le botti del Re dei Vini, il Barolo, si assomigliano, tuttavia alcune riescono ad evidenziarsi persino rispetto all’eccellenza delle altre. Così è per il Barolo docg “Pichemej” cioè “più che meglio”, quindi il massimo di quello che si può ottenere: magica e antica parola di nonno Pietro Marrone, per indicare la botte migliore in assoluto, dopo averla individuata con l’olfatto e il palato.”

Il Barolo “Pichemej” è la punta di diamante della produzione dell’Azienda. In questo vino sono racchiuse il meglio delle uve dei migliori vigneti e la cura e la passione per un vino che è l’orgoglio dell’azienda.
Il suo perfetto equilibrio permette di assaporarlo da subito oppure lasciarlo riposare in cantina in attesa del momento bello in cui sarà sicuramente un prestigioso invitato alla festa.

Il Barolo “Pichemej”, da uve Nebbiolo 100%, è caratterizzato da un colore rosso granato con riflessi aranciati, da un profumo intenso con complesse note di fiori secchi, lamponi e fragole di bosco, noce moscata, che evolvono facendo percepire sentori di liquirizia, cuoio e tabacco. Il sapore è asciutto, pieno, robusto, austero ma vellutato.

Very Wine Confidential. Very Food Confidential.

Erika Paravano
Mi chiamo Erika, laureata in ingegneria ed impiegata nel settore tecnico, diciamo niente a che vedere con la cucina, che e’ il primo dei miei passatempi. Proporre online un piatto è una sequenza di azioni che parte dalla scelta della ricetta, passa per la sua realizzazione e arriva alla presentazione e alla fotografia… un bell’impegno certo, ma un’utilissima fonte di svago mentale alla mia routine! La cucina virtuale di Giochi di Zucchero, questo è il nome del mio blog, è a volte sana, altre volte super golosa. Cucinare per me è mettere in atto una passione fatta di curiosità, ingredienti e amore. Cucinare significa “parlare” con un linguaggio diverso, sempre sperimentando e cercando nuovi abbinamenti e accostamenti di sapore.

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