Il 30 giugno e l’1 luglio si è tenuto Mare e Vitovska, l’appuntamento annuale con il vitigno autoctono più celebre del Carso triestino, goriziano e sloveno, organizzato dall’Associazione dei Viticoltori del Carso-Kras in collaborazione con i ristoranti della zona, nella suggestiva location del Castello di Duino
Il tema del futuro eno-turistico del Carso, basato su sostenibilità, sviluppo e collaborazione è stato trattato nel convegno di apertura, intitolato “Vitovska, vino del Carso, espressione del suo territorio e di chi lo coltiva. Resistente ai trend della volubile moda viticola. Quale futuro ha la viticoltura legata ai vini autoctoni ed al suo terroir?” a cui hanno partecipato relatori di grande fama, come Matej Skerlj, Walter Filiputti, Elena Erlicher, Maurizio Dante Filippi, Avguštin Devetak e David Pizziga.
Ognuno di loro è intervenuto sviluppando la propria vision sull’argomento.
Matej Skerlj, presidente dell’Associazione dei viticoltori del Carso, dichiara: “Il Carso è molto più di un territorio geografico: è un vero e proprio scrigno di tesori culturali, che raccontano storie millenarie e tradizioni tramandate di generazione in generazione. È nostro dovere custodire questa ricchezza e garantire che sia trasmessa alle generazioni future, affinché possano continuare a godere di un patrimonio così unico e affascinante. Tuttavia, per realizzare questo obiettivo, è necessario agire con costanza e coerenza nel tempo. Non possiamo permettere che il Carso venga trascurato a causa di interessi personali. Dobbiamo mettere al primo posto le esigenze di questa terra straordinaria, lavorando in sinergia con i ristoratori, che rappresentano un importante veicolo per far conoscere la sua cucina tradizionale e unica. Per raggiungere tale scopo, è fondamentale il supporto delle istituzioni. Speriamo che esse comprendano l’importanza di preservare e valorizzare il Carso e che forniscano il necessario aiuto e sostegno. Solo attraverso una collaborazione attiva e una visione condivisa possiamo superare le sfide che il Carso affronta e garantire un futuro migliore per questa meravigliosa regione.”
Walter Filiputti, presidente del Consorzio FVG Via dei Sapori interviene comunicando che “L’80% dei vigneti presenti sul Carso sono varietà autoctone, un autentico tesoro enologico. Nel Friuli-Venezia Giulia, purtroppo, si è persa parte dell’autenticità, con alcune varietà che non esistono più sul mercato. Tuttavia, nel Carso si riesce ancora a mantenere questa autenticità, e i produttori hanno la fortuna di potersi confrontare sul mercato grazie a questa caratteristica distintiva. È fondamentale che i produttori facciano scelte più radicali legate al territorio, collegando strettamente il vino e la cantina all’identità del luogo. Sono consapevole che ci sono varietà per le quali può essere difficile collocarle in modo preciso nel territorio, ma è proprio in queste sfide che si nascondono nuove opportunità. È necessario trovare il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione, preservando al contempo la peculiarità del territorio e la sua storia.”
Elena Erlicher, Coordinamento redazionale Civiltà del Bere dichiara: “I pilastri della sostenibilità, che comprendono imprese, società e mercato, sono fondamentali nell’attuale panorama viticolo. Questo corso di azione può interessare particolarmente i viticoltori del Carso, che seguono i principi dell’agricoltura integrata e sono quindi promotori della sostenibilità. Sviluppando la biodiversità in vigna e adottando pratiche di imbottigliamento sostenibili, essi possono contribuire a preservare l’ecosistema e garantire un futuro sostenibile per la produzione vitivinicola. È incoraggiante vedere come l’interesse per le varietà autoctone stia crescendo, aprendo nuove opportunità per i produttori locali. Questa tendenza riflette anche una maggiore consapevolezza dei consumatori, che cercano vini unici e distintivi, prodotti in modo responsabile e sostenibile.”
Maurizio Dante Filippi, Best Italian Sommelier 2016 informa: “Al di fuori del territorio, la Vitovska è ancora poco conosciuta, ma è già presente, sebbene in maniera limitata, grazie alla conoscenza dei produttori. Questa realtà offre una grande opportunità di caratterizzazione e identità per la varietà e per il Carso stesso. Tuttavia, è importante che tale ritorno agli autoctoni non sia esasperato, ma guidato dalla volontà di preservare l’autenticità e la diversità enologica. La Vitovska e altre varietà autoctone rappresentano un patrimonio vitivinicolo unico, che va valorizzato e protetto. È attraverso queste varietà che è possibile raccontare la storia e la cultura di un territorio, mettendo in risalto le sue peculiarità enologiche. La sfida sta nel trovare un equilibrio tra l’innovazione e la conservazione delle tradizioni, in modo da mantenere vivo il legame tra la varietà e il territorio.”
Avguštin Devetak, Lokanda Devetak dichiara che “La promozione della Vitovska da parte dei ristoratori del Carso è ancora insufficiente: nel 50% dei ristoranti della zona non è possibile degustare questo vino autoctono. I ristoratori non sembrano sicuri nel presentare le peculiarità degli autoctoni e questa incertezza deve essere superata. È fondamentale essere determinati e forti nella promozione della Vitovska e delle altre varietà del territorio. Per raggiungere questo obiettivo, è necessaria una maggiore sinergia tra gli osti e i viticoltori. È fondamentale creare un fronte comune per valorizzare le eccellenze del Carso e garantire un’esperienza autentica ai turisti che visitano la regione. Non dobbiamo necessariamente aumentare il numero di strutture, ma piuttosto perfezionare quelle già esistenti, rendendole in grado di accogliere al meglio i visitatori.” La qualità è il cardine del successo a lungo termine. È fondamentale che gli osti e i viticoltori si uniscano per offrire prodotti di alta qualità e raccontare la storia e la bellezza del Carso. Gli osti devono assumere un ruolo più attivo nel promuovere il territorio, parlando maggiormente delle peculiarità del Carso e delle sue varietà autoctone.
David Pizziga, presidente del GAL Carso – LAS Kras infine interviene comunicando che “Per valorizzare ulteriormente il Carso, sarebbe opportuno prendersi cura e sistemare le panchine panoramiche realizzate con la pietra del territorio. Queste panchine offrono una vista mozzafiato sui paesaggi carsici e rappresentano dei punti di osservazione privilegiati per godere della bellezza naturale circostante. Queste panchine, strategicamente posizionate lungo i sentieri e le vette panoramiche, offriranno l’opportunità di contemplare le meraviglie del paesaggio carsico, godendo della quiete e della serenità che solo il Carso può offrire. Investire nella sistemazione delle panchine panoramiche, utilizzando la pietra del Carso stessa, rappresenterebbe un ulteriore modo per valorizzare e promuovere il territorio. Queste panchine diventerebbero vere opere d’arte, che uniscono funzionalità e bellezza in un unico elemento.”
Ulteriori informazioni sui siti:
www.carsovinokras.it
www.mareevitovska.eu
www.facebook.com/CarsoVinoKras
www.instagram.com/carsovinokras
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