SLOW WINE FAIR: I Migliori ristoranti premiati per Carta Vini Terroir e Spirito Slow

Dalla collaborazione tra slow food e la Milano wine week nasce il premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, assegnato da appassionati e professionisti del settore, e primo spinoff degli mww awards, che celebrano le migliori selezioni vinicole del mondo della ristorazione e del retail

Come si fa a scegliere un vino al ristorante? Come far sentire il cliente di un’osteria a proprio agio nel momento in cui deve abbinare una buona etichetta, a un prezzo accessibile, alle scelte gastronomiche? La carta dei vini è uno strumento che va in aiuto della narrazione del vino per quei produttori che lavorano bene? E il ruolo del sommelier oggi è in crisi come le altre figure professionali della ristorazione?

Un momento di confronto e riflessione su questi temi si è tenuto oggi durante la seconda edizione della Slow Wine Fair, la fiera del vino buono pulito e giusto organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, che fino a martedì 28 febbraio riunisce 750 produttori di vino buono, pulito e giusto da tutta Italia e da 21 Paesi del mondo.

L’occasione è stata la consegna dei 36 nuovi riconoscimenti del Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow conferito a 12 diverse categorie, attribuiti attraverso una giuria di professionisti e dal pubblico di appassionati. L’obiettivo del Premio, nato come spin off dei MWW Awards, è celebrare la cultura del bere bene e del vino buono pulito e giusto, per rafforzare il legame tra locali e winelovers che incentrano le proprie selezioni su vini di questo tipo.

«Il senso di questo premio sta esattamente nella Slow Wine Coalition, una rete internazionale che unisce i tre soggetti che possono contribuire alla rivoluzione del vino che noi agogniamo: i produttori di vino, che devono essere sempre più stimolati a produrre vini buoni puliti e giusti, i consumatori che abbiamo visto ieri animare i padiglioni di BolognaFiere, ma soprattutto chi ha fatto del vino il senso della propria vita lavorativa. I produttori che sono presenti alla Slow Wine Fair, senza il ruolo di queste persone che raccontano e vendono i loro vini, vedrebbero vanificata la loro fatica tra i filari. Siamo tuttavia coscienti della crisi di vocazione e di personale specializzato che sta attraversando questo settore ed è per questo che vogliamo valorizzarli con questo premio» ha sottolineato Giancarlo Gariglio, coordinatore della Slow Wine Coalition.

Diversi i criteri che hanno messo in evidenza i relatori durante il talk. Per Eugenio Signoronicuratore della guida Osterie d’Italia, dove fin dalla seconda edizione le migliori selezioni e carte dei vini sono messe in evidenza con il simbolo della bottiglia secondo una serie di criteri definiti insieme alla redazione della guida Slow Wine, una buona carta dei vini deve essere coerente, cioè trasmettere chiaramente la scelta operata nella selezione dei vini, democratica, cioè deve poter mettere a proprio agio tutti i clienti, qualsiasi sia la propensione di spesa di ciascuno, ma soprattutto deve esserci, perché è l’espressione di una cultura del vino e di una consapevolezza che continua a evolvere e deve essere supportata anche grazie alla carta dei vini, che può narrare anche i vini al bicchiere o sfusi che ormai nelle osterie si possono trovare di buona qualità.

Di tutt’altro avviso è invece Giacomo Pavesi, patron dell’Ostreria Fratelli Pavesi di Podenzano che accompagna i propri clienti in cantina, organizzata come una vera e propria carta dei vini con le etichette suddivise per territori, tipologia, e fascia di prezzo.

Marta Passaseo, sommelier dell’Imbuto di Lucca, sceglie i vini del ristorante in base al sentimento, che secondo lei è la guida per un professionista che deve narrare agli avventori di un locale non solo le caratteristiche del vino ma anche la storia e le scelte in vigna e in cantina dei produttori.

Agli oltre 100 premi assegnati dalla giuria di esperti di Milano Wine Week si affiancano così 36 nuovi riconoscimenti – attribuiti attraverso una giuria di professionisti e dal pubblico di appassionati – che celebrano in particolare la cultura del bere bene e del vino buono pulito e giusto, per rafforzare il legame tra locali e winelovers che incentrano le proprie selezioni su vini di questo tipo. Il Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow sarà conferito a 12 diverse categorie.

IL PREMIO CARTA VINI TERROIR

24 riconoscimenti saranno attribuiti a quei ristoranti ed enoteche che vantano una selezione particolarmente forte su otto terroir scelti.

Fra i premi territoriali italiani, migliore selezione di Barolo e di Chianti Classico (per le denominazioni più affermate) e migliore selezione di vini irpini e di Trebbiano d’Abruzzo (per le denominazioni emergenti). Per i premi territoriali internazionali i focus sono invece la Loira e la Mosella e, per quanto riguarda i territori emergenti l’Austria e la Slovenia.

IL PREMIO SPIRITO SLOW

Non solo i terroir! Alla Slow Wine Fair diamo spazio anche ad alcune categorie tematiche, che rendono protagonisti i vitigni, le certificazioni, o l’idea stessa di vino buono, pulito e giusto.

  • Migliore selezione di vini provenienti da vitigni autoctoni “minori”
  • Migliore selezione di vini certificati (biologici e/o biodinamici)
  • Migliore selezione di vini con un buon rapporto qualità/prezzo
  • Migliore selezione di vini italiani buoni, puliti e giusti all’estero

Per tutto gennaio, il pubblico potrà candidare i ristoranti e le enoteche del cuore sul sito dell’evento. Dal 1° al 15 febbraio si effettuerà una prima scrematura con dieci nomination per ogni categoria, che verrà affidata al voto degli appassionati.

Subito dopo sarà giuria di esperti che decreterà i tre indirizzi per ogni tematica, che verranno infine premiati lunedì 27 febbraio 2023.

… AND THE WINNER IS

Miglior selezione di vini Irpini: consegna i premi Barbara Nappini, Slow Food
Ristoranti: Magazzino 52 (Torino), Umberto a mare (Forio d’Ischia), Enoteca Zanini (Bergamo)

Miglior selezione di Barolo: consegna i premi Matteo Musacci, FIPE nazionale
Ristoranti: Trattoria Marsupino (Briaglia), Marchese del Grillo (Fabriano), Taverna del Gusto (Piacenza)

Miglior selezione Chianti Classico: consegna i premi Federico Gordini, Milano Wine Week
Trattoria da Burde (Firenze), Vinoteca al Chianti (Impruneta), Salumeria Roscioli (Roma)

Miglior selezione Austria: consegna i premi Faye Cardwell
Ristoranti: Umberto a Mare (Forio d’Ischia), Ristorante Don Camillo (Siracusa)

Miglior selezione Slovenia: consegna i premi Michele Capra, Fisar
Ristoranti: La Sala del vino (Milano), Magazzino 52 (Torino), Lokanda Devetak (San Michele del Carso)

Miglior selezione Loira: consegna i premi Marta Passaseo
Ristoranti: La Credenza (San Maurizio Canavese), Cantina Antisociale (Petritoli) e Consorzio (Torino)

Miglior selezione Mosella: consegna i premi Sabiha Apaydın Gönenli, portavoce della comunità Slow Food Heritage Vines of Turkey e sommelier del ristorante Mikla
Ristoranti: Trattoria Visconti (Ambivere), Ristorante Don Camillo  (Siracusa)

Miglior selezione vini italiani estero: consegna i premi Brunella Saccone ICE Agenzia
Ristoranti: A16, San Francisco – Calissa, NY, Cantine Sant’Ambroeus, Berlino

Miglior selezione Vitigni Autoctoni: Consegna i premi Federico Varazi, Slow Food
Ristoranti: Tacabanda (Cremona), Franceschetta58 (Modena), La Forchetta Curiosa (Genova), Sorì (Cuneo)

Miglior selezione di biologici: consegna i premi Maria Grazia Mammuccini, Federbio
Ristoranti: Conca d’Oro (Bassano del Grappa), La Vecchia Scuola (Montalto di Montese), Andirivieni (Torino), Reis Cibo Libero di Montagna (Cuneo), Cicala (Palermo), Osteria Pironetamosca (Castelfranco Veneto)

Miglior selezione Qualità prezzo: consegna i premi Giancarlo Gariglio, Slow Food
Ristoranti: Enoteca&Bistrot da Alessandro e Piero (Sassari), Enofficina (Roma), Ummara (Scicli), Home piccola osteria alternativa (Bacoli)

Very Wine Confidential. Very Food Confidential.

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