DERTHONA DUE.ZERO: L’evento dedicato al più longevo bianco piemontese

Siamo a Tortona, terra del Derthona, parliamo di Timorasso definito dal Consorzio dei Colli Tortonesi che lo tutela: un territorio, un vino, un vitigno

Il banco d’assaggi con 52 produttori dell’intrigante bianco piemontese, é andato in scena Domenica 12 e Lunedì 13 scorsi. Winelovers, sommelier e giornalisti si sono dati appuntamento nella sede del Museo Orsi, museo delle macchine agricole, cornice perfetta per la kermesse tortonese.

É stata presentata l’annata 2021, caratterizzata, come ha raccontato nel dettaglio Davide Ferrarese, agrotecnico Vignaveritas, da un inverno con una sola nevicata, una sofferenza idrica estiva, ma senza scottature grazie, anche, alla buccia coriacea, di questo vitigno.

Divertono le interpretazioni variegate che arricchiscono la degustazione, possono anche essere interpretate come un ancora non raggiunta maturità della denominazione, come afferma Andrea Dani, ma dai pareri unanimi, di chi abbiamo intervistato durante la giornata, abbiamo compreso che il 2021 ha stupito davvero e lascia spazio all’idea che si farà sempre di più spazio questa denominazione nel panorama vitivinicolo: il Derthona.

Da quando possiamo parlare di Timorasso?

Si parla di rinascita di questo vitigno nel 1987, ma la prima citazione sembra risalire a Pier di Crescenti nel 1200 quando parla di Gragnolato. Da soli 2 ettari all’inizio degli anni Ottanta, si calcolano ad oggi 46 comuni dei Colli Tortonesi e 330 ettari, in un’area di 50 per 26 km, con una distinzione climatica importante tra l’alta val Curone e la val Borbera. Zone, quelle di produzione, caratterizzate da un’agricoltura gentile e sostenibile, ricche ancora di biodiversità. Suoli diversificati, in particolare si fa riferimento alle marne di S. Agata Fossili con i suoi terreni calcarei e limosi, ricordando che questa tipologia di terreno é presente anche nella zona di produzione principale di Barbaresco e in una parte di Barolo.

Cosa ci ha lasciato la degustazione?

La ricchezza delle percezioni sensoriali delle diverse etichette prodotte su vallate differenti, nella stessa annata, il 2021, ci ha portato in un viaggio di frutta fresca, per arrivare a frutta trasformata e molto matura, fino a quella secca, agli agrumi e a una sapidità marcata, al caramello e alle erbe aromatiche, il tutto accompagnato da acidità e sapidità con un estratto di rilievo. Avvolge e completa la percezione di durevolezza. E gli Idrocarburi, non ce li siamo dimenticati, ma vogliamo dire che noi percepiamo note di graffite, pietra e cera d’api, più delicati ed eleganti dei blasonati paraffina, benzina, solventi. Detto questo vi consigliamo di provare a chiudere gli occhi e lasciarvi trasportare liberamente nelle vostre percezioni personali.

La vinificazione del Timorasso avviene in acciaio a temperatura controllata, con una lunga permanenza sulle fecce nobili che può arrivare anche ad un anno, con decisivi invecchiamenti medio e lunghi.

Le nostre scelte

Pomodolce -Doc Colli Tortonesi Timorasso Grue -2021
Accoglie con eleganza e materia, le note intense di grafite e con accenni alla frutta secca.

 

Canevaro Luca -Doc Colli Tortonesi Timorasso Cà degli Olmi -2021
Colpisce il colore per intensità e lucentezza, freschezza e note mentolate al palato.

 

Vigne Marina Coppi -Doc Colli Tortonesi Timorasso Fausto-2020
Chiudiamo con l’anima del nonno, Fausto, fine con una ricchezza composta, note agrumate e sapidità accompagnano il sorso lungo.

Occasione interessante del Premio Ambasciatore del Timorasso, individuato tra gli operatori del settore e giornalisti che da anni si impegnano a valorizzare e far conoscere questo territorio e il suo vitigno simbolo: va al Ristorante Piazza Duomo – Alba – con Enrico Crippa che dal 2005 condivide il progetto della famiglia Ceretto e dal 2012 custode di 3 stelle Michelin oltre ad essere  annoverato nella lista dei 50  migliori ristoranti al mondo.

Se ancora non conoscete questo territorio, questo vino e questo vitigno, possiamo solo consigliarvi di organizzare un viaggio, una degustazione per apprezzarlo in tutta la sua ricchezza.

Very Wine Confidential. Very Food Confidential.

Francesca Bertaggia
Sono laureata in Rappresentazione Audiovisiva e Multimediale, ho lavorato nelle tv di quartiere e in quelle più conosciute, ho esperienze manageriali in ambito retail, ma mi sono tenuta stretta quella leggerezza che arriva dal piacere di un buon bicchiere di vino, un racconto di vita e un piatto cucinato con amore. Lo stesso amore che mi da l’energia per partire con ogni nuovo progetto, che si ricarica ogni giorno grazie ai miei due nanetti e al mio compagno di vita. Ho approfondito la conoscenza del mondo del vino diventando Sommelier e continuando a degustare, etichetta su etichetta, inserendo qualche visita in cantina, anche nelle vacanze di famiglia. Oggi sono consulente di comunicazione strategica e collaboro con la Guida Slow Wine

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