Il racconto di una tasting tenutasi il 25 maggio, guidata da Riccardo Cotarella a capo a coordinamento della squadra di enologi della Tenuta
Immaginate ben 700 ettari di terreno, colline, bosco, fiume, laghetti, paesaggi da fiaba, vigneti e uliveti, antiche dimore intrise di storia. Sì, siamo in Toscana, precisamente ad Artimino, a poco più di 20km da Firenze.
Qui si è tenuta una tasting magistralmente guidata da Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi che in occasione della vendemmia 2022 è stato chiamato a coordinare la squadra di enologi della Tenuta ed introdotta da Nerina Di Nunzio fondatrice di Food Confidential, dove sono stati presentati i vini iconici della tenuta ma anche le novità, come il Supertuscan, tanto atteso. Forte attenzione è stata posta sulla denominazione del Carmignano, Docg prodotta da soli 12 cantine, che merita di essere assolutamente conosciuta. Infatti dopo un periodo poco felice, in cui il Carmignano fu inglobato nella denominazione Chianti come sua sottozona, dagli anni ’70 questo vino ha ripreso a percorrere fieramente la sua strada con la Doc prima e Docg poi, dal 1990. Fu finalmente chiaro che Chianti e Carmignano dovevano restare due vini distinti: la storia li aveva resi due fratelli di sangue ma ognuno emergeva per un proprio carattere e una spiccata personalità.
Il Carmignano è prodotto con l’impiego di “uva francesca”, ovvero Cabernet, vitigno che si potrebbe quasi considerare autoctono: si racconta infatti che sia stato portato qua da Caterina de’ Medici a metà del ‘500. “Questo grande vino da arrosto e da cacciagione, a lungo invecchiamento, citato persino in alcune opere di D’Annunzio, ha ormai da tempo affermato la sua propria identità, diversa dal Chianti” dichiara Annabella Pascale, Amministratore delegato di Tenuta di Artimino, alla guida dell’azienda insieme a Francesco Spotorno Olmo, alla terza generazione della famiglia.
La degustazione ha visto protagonisti 6 vini:
Artumes 2022: Un blend da uve Trebbiano e Petit Manseng. Un vino molto fresco ma molto strutturato. Dal colore giallo paglierino chiaro con riflessi verdognoli evidenti. Al naso evidenzia profumi di fiori bianchi e note fruttate di mela e frutta esotica. Al palato si apprezza la spiccata mineralità e la vivace freschezza dovuta ad una acidità molto ben bilanciata.
Vin Ruspo 2022: Un Barco Reale di Carmignano Rosato Doc, denominazione nobile che in questo caso si traduce in un blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot molto interessante. Dal colore rosa cerasuolo, all’olfatto sprigiona le note floreali di biancospino e rosa si sposano a sentori fruttati di ciliegia e melograno. Al palato grande piacevolezza e mineralità unite ad una freschezza acida esemplare.
Chianti Montalbano 2022: Una vera sorpresa. Potenza già presente al naso ed in bocca, nonostante la sua giovane età. Dai canonici vitigni Sangiovese, Canaiolo, Colorino si presenta di colore rosso rubino intenso con riflessi violacei. All’olfatto vinoso, fine ed armonico, con intense note di frutti rossi freschi e viola mammola. Al palato ampio e croccante, con tannicità moderata e piacevole freschezza acida.
Poggilarca 2020: Un Carmignano Docg che merita un assaggio riflessivo. Blend da Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot. Dal Colore rosso rubino intenso con sfumature granata, all’olfatto si presenta fine ed intenso con note molto evidenti di frutti rossi e spezie impreziosite da una piacevole sensazione vanigliata. Al palato rivela armonicità e piacevolezza, con tannini fitti e gradevoli esaltati da una vena acida perfettamente integrata. Una vera scoperta.
SuperTuscan 2019: Il nome non può essere ancora svelato, sappiamo che è stato creato da Annabella insieme a Riccardo Cotarella e che avrà un l’etichetta dedicata proprio a Giuseppe Olmo. Sarà l’emblema di questa storia tutta italiana, partita da Giuseppe, appassionato e poi produttore di uno dei prodotti icona dell’Italia che è la bicicletta, e che coinvolge l’enologo italiano più famoso al mondo.
Le sue caratteristiche, noi che lo abbiamo provato però possiamo rivelarvele. Un IGT Toscana da uve Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot. Per produrre un vino di così alto livello, le uve vengono raccolte manualmente e vinificate separatamente in funzione del periodo di maturazione di ognuna. La fermentazione alcolica avviene in serbatoi di acciaio inox alla temperatura di 28-30°. Durante la macerazione, rimontati e delestage vengono gestiti con la massima attenzione al fine di mantenere il tannino soffice e delicato. Dopo la fermentazione i vini vengono trasferiti in barriques di rovere francese per l’invecchiamento che dura 12 mesi.
Dal colore Rosso rubino intenso con riflessi violacei, sprigiona al naso sentori floreali di rosa, poi frutta rossa matura, ciliegia e prugna. Il gusti è ricco ed avvolgente, pieno, salato e saporito. Finale intenso con tannini molto delicati.
Grumarello 2019: Ultimo vino in degustazione. Vino rappresentativo del terroir Artimino. Carmignano Docg Riserva da Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah. Dal colore rosso rubino scarico con evidenti riflessi granata derivanti dal percorso di maturazione. All’olfatto si presenta fine intenso ed armonico con bouquet ampio e complesso con note di frutti neri, tabacco, di chiodo di garofano e cuoio. Ottima armonia e corposità arricchita da una grande persistenza ed un’ottima vena acida.
I vini di questa degustazione riflettono appieno i valori e le peculiarità di Tenuta di Artimino: una terra già abitata dal popolo etrusco, poi borgo medievale turrito e sulla fine del XVI secolo luogo amato dalla famiglia Medici. Ferdinando I de’ Medici nel 1596 decise di costruire qui la sua dimora di caccia, Villa Medicea La Ferdinanda, oggi patrimonio Unesco. Accanto alla villa si stanziano i locali un tempo adibiti a residenza dei paggi di corte, oggi trasformati in una struttura ricettiva di lusso.
Negli anni ’80 Giuseppe Olmo, imprenditore e ciclista di successo, decise di acquistare la Tenuta di Artimino: amava la campagna toscana, la terra e i suoi frutti, la storia e le bellezze paesaggistiche, e quel luogo era uno scrigno che le racchiudeva tutte.
Annabella guida sul campo un ambizioso progetto di riqualificazione di tutta la Tenuta, per un risultato che affianca l’enoturismo alla gastronomia e alla sostenibilità (l’uso di diserbo chimico nelle vigne è quasi inesistente), l’arte al lusso e alla scoperta del territorio toscano.
“Questo è un luogo speciale, unico nel suo genere; abbiamo quindi deciso, in accordo con la famiglia Olmo, di lavorare per far sì che i vini di Tenuta di Artimino siano distinguibili al primo sorso, nonché per rilanciare il Carmignano, una delle più antiche DOCG italiane” dichiara Cotarella.
Da un lato le colline del Carmignano, amate già da Leonardo da Vinci e dai Medici; dall’altro quelle su cui cresce il Chianti Montalbano. Nel mezzo il fiume l’Arno, che contribuisce a creare un microclima unico, con condizioni pedoclimatiche perfette per la coltivazione della vite.
Oltre agli 80 ettari di vigneti, Tenuta di Artimino conta anche 100 ettari di uliveti, che regalano una piccola produzione di ottima qualità, utilizzata, insieme ai prodotti dei 5000 mq dell’orto della Tenuta, nel ristorante Biagio Pignatta. Tra i piatti troviamo proposte che valorizzano il territorio al massimo del suo potenziale e che affondano le radici nella tradizione culinaria medicea, come l’Anatra all’Arancia che è legata, in particolare, alla figura di Caterina de’ Medici. Piatti particolari, reinterpretati con contemporaneità e frutto di un’attenta ricerca avviata da anni per riscoprire quelle ricette che derivano dalla storia dei Medici.
Tantissime le attività tra cui scegliere soggiornando presso la Tenuta, che variano anche in base alla stagionalità: dalla caccia al tartufo alla passeggiata nel caratteristico Borgo medievale, dalle cavalcate nel bosco alla visita del Museo archeologico etrusco.
Non vi resta che scoprire questa meravigliosa tenuta, noi l’abbiamo fatto, ora tocca a voi.
Very Wine Confidential. Very Food Confidential.