Sabato 14 gennaio, all’agriturismo Dai Dellerba si è tenuto un pranzo per creare un ponte, una collaborazione tra Pinerolo e Tallinn
La chef Margaret del ristorante Popupmiun ha cucinato i piatti tipici dell’Estonia abbinati a prodotti dell’agriturismo ed i vini della cantina Dellerba.
Una donna appassionata di cucina, prima dipendente della Scandinavian Airline, che l’ha portata a viaggiare in tutto il mondo e scoprire la cucina di diversi paesi, sempre cresciuta tra i fornelli di ristoranti, ha deciso di lasciare il suo lavoro ed aprire un suo ristorante a Tallinn. Un posto molto particolare ed intimo: il salotto di casa sua. Ospita massimo 15/18 persone per offrire un’esperienza in un ambiente davvero speciale. Ma non propone solo ristorazione a casa sua, ma anche a casa degli altri: Margaret cucina anche a domicilio. Infatti Il nome della sua attività è composto da più parole che racchiudono il significato di ciò che offre: PopUp dall’inglese, che significa “comparire” e Miun, “il mio”: quindi un comparire da qualche parte, portando del suo. Portare il suo ristorante, la sua cucina, a casa delle persone. Non propone solo piatti estoni, ma grazie alla suoi viaggi nel mondo, è in grado di offrire piatti internazionali in base alle richieste dei suoi clienti. Innamorata dell’Italia, per tutte le sue sfaccettature, dalla cucina, alle persone, alla lingua, alla cultura ha accettato di viaggiare fino a Pinerolo, per “comparire” e portare la sua cucina fino a noi.
I piatti cucinati sono stati molto semplici: pane di segale con burro alle erbe accompagnato a pancetta, Sealiha Sinepiga – un arrosto di collo di maiale accompagnato da verdure e per dolce la Vastlakukkel, un tradizionale piatto che solitamente viene associato all’inizio della Quaresima o al lunedì prima di questa festività, diffuso in tutti i paesi scandinavi e baltici. Un soffice panino rotondo, speziato con il cardamomo, a cui viene asportata l’estremità superiore e la parte spugnosa interna e successivamente riempito con panna montata e crema di mandorle. In questo caso accompagnato da una confettura locale.
Tutti i prodotti utilizzati, dalla carne, alle verdure, alla confettura sono stati prodotti dall’azienda agricola dei Dellerba.
Il pranzo è stato accompagnato dai vini Dellerba: il Brigit Bianc – Piemontese DOC Bianco, soprannominato “l’oro giallo della collina” (Favorita 100%) , La Bifa d Bòsch – Pinerolese DOC Barbera ed il Brigit Nèir – Pinerolese DOC Freisa.
La cantina ad oggi viene seguita dai due fratelli Alex e Andrea e si trova sulla collina di Santa Brigida, a Pinerolo. Un’azienda etica, che impone il massimo rispetto dell’ambiente e si adopera per la sua salvaguardia, per esempio riciclando il letame prodotto dal loro allevamento bovino di razza piemontese ed utilizzandolo come ammendante naturale per la concimazione dei loro vigneti.
Anche in cantina viene seguita una logica green, utilizzando corrente elettrica proveniente da pannelli solari e botti di acciaio inox che consentono di ottenere la massima qualità del vini.
Una particolare caratteristica dei locali dove vengono stoccate le botti in legno è data dalla pietra lavica su cui poggiano i muri circostanti la cantina, dalla quale sgorgano vene d’acqua che favoriscono un’alta percentuale di umidità nell’ambiente, ottenendo così un riposo ottimale delle botti in rovere per l’affinamento della Freisa e della Barbera.
In questa cantina si respira voglia di sperimentare, innovare e da qui nasce l’idea di produrre un metodo classico da un vitigno che era ormai quasi scomparso: il Doux D’Henry. Un vitigno a bacca nera del Piemonte che, nonostante il nome francese, è in realtà autoctono del Pinerolese (Di Rovasenda, 1877). E’ conosciuto anche come Gros d’Henry e Doun d’Henry. Viene coltivato prevalentemente nella provincia di Torino, ed in particolare appunto nel Pinerolese. Ad esso è dedicata la tipologia di vino Pinerolese Doux d’Henry della omonima DOC.
Per scoprire come sarà questo vino, alla prima sperimentazione in metodo classico, vinificato sia in bianco che in rosè, si dovrà attendere però ancora un paio di anni.
Ma saremo tra i primi a raccontarvelo.
Very Wine Confidential. Very Food Confidential.