Rufina, il Chianti più alto, costituisce uno storico territorio di produzione vitivinicola, tra i più importanti della Toscana, situato a nord-est della città di Firenze, alle pendici dell’Appennino Tosco-Romagnolo.
Facilissimo da raggiungere, dista solo una ventina di Km dal Capoluogo e si estende nei comuni di Pontassieve, Rufina, Londa, Pelago e Dicomano.
Le prime testimonianze storiche sui vini di Rufina risalgono ai primi anni del XV secolo. Nel XVIII sec., con l’Editto del Granduca di Toscana, arrivò il riconoscimento ufficiale, e Cosimo III, nel Bando del 24 Settembre 1716, classificava il vino prodotto in questa zona, tra i migliori quattro della Toscana.
Al 1967 risale la Denominazione di Origine Controllata (DOC) e del 1984 l’assegnazione della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG).
Quella di Rufina la più piccola tra le sette specificazioni del Chianti: occupa una superficie di 12.483 HA, con 750 HA iscritti all’Albo destinati a diventare circa 1000 con una produzione di circa 27.000 HL corrispondenti a 3.500.000 bottiglie sul mercato ogni anno.
Su un totale di 22 produttori di Chianti Rufina 20 sono soci del Consorzio Chianti Rufina presieduto oggi da Cesare Coda Nunziante, Consorzio fondato nel 1980 e in cui, nel 1991 confluito il Consorzio Viti Rufina, guidato dell’allora Presidente e socio-fondatore Alberto Longhi.
Tutti questi piccoli numeri dimostrano come la fama del vino di Rufina non sia legata a grandi quantitativi di produzione, bensì all’altissima peculiarità del Sangiovese del territorio del Chianti Rufina ed agli alti livelli di qualità raggiunti dai vini delle singole aziende produttrici, le quali negli ultimi quindici anni hanno intrapreso una importantissima operazione di rinnovamento dei vigneti e delle proprie cantine.
Tra gli elementi caratterizzanti i vini di Rufina: la conformazione geologica del terreno, composto da pietre calcaree, galestro e alberese; l’esposizione solare a Sud Sud-ovest su terreni di altitudine fino a 400 mt slm che consente all’uva dei vigneti di raggiungere una ottimale maturazione; il microclima con temperature diurne alte e notti fresche d’estate, che contribuisce al mantenimento delle note aromatiche, a sviluppare spiccate acidità.
Ne risulta un vino elegante, con una personalità decisa, giustamente tannico con importante acidità, un profumo che rimanda ad un complesso bouquet di frutti di bosco e spezie. Un vino, altresì, caratterizzato da una singolare longevità, (attestata per alcune riserve di vigneti particolari, anche oltre i quarantanni).
Tra gli obiettivi del Consorzio vi quello di promuovere i vini prodotti dalle aziende del Chianti Rufina e tutelare più in generale l’intero territorio di produzione, sviluppando e consolidando la collaborazione tra i singoli produttori associati e salvaguardando il prodotto stesso con la continua ricerca del perfetto equilibrio tra modernità e assoluto rispetto per la tradizione ed il territorio.
Il Consorzio, negli ultimi anni sta svolgendo un ruolo essenziale per la rivalutazione del territorio e per la divulgazione di questa docg, organizzando per esempio “Jazz in Fattoria. Musica e vino in Chianti Rufina, festival arrivato alla terza edizione che si concluderà il 9 settembre con l’evento tenuto a Londa, in Piazza della Repubblica.
In totale 16 date, con tanti concerti al tramonto e degustazioni di vini e prodotti locali nelle fattorie del Consorzio Chianti Rufina e nelle piazze delle città.
Rassegna nata a Pontassieve e poi cresciuta fino ad abbracciare tutto il territorio dell’Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve e oltre. Sotto la direzione artistica del Maestro Franco Baggiani, che ne è anche l’ideatore, la rassegna si è fatta conoscere per la sua straordinaria offerta di concerti jazz al tramonto in alcune delle più belle fattorie del territorio – accompagnati da degustazioni di vini e prodotti locali – e in alcune delle piazze più significative dei Comuni.
“Siamo felici di poter tornare per il terzo anno consecutivo – dice il direttore artistico Franco Baggiani – con il Festival Jazz in Fattoria, che rappresenta davvero un fiore all’occhiello per la Valdisieve. Anche quest’anno abbiamo costruito un programma capace di catturare i gusti di pubblici diversi, con musicisti di fama anche internazionale, che si esibiranno tra standard jazz e le sperimentazioni più innovative. Inoltre, come ogni anno, grande attenzione sarà data alla sostenibilità e all’impatto zero”.
“Come Consorzio Chianti Rufina – afferma il Presidente del Consorzio, Cesare Coda Nunziante – non possiamo che dirci molto soddisfatti del successo che ogni anno il Festival riscuote, offrendo a sempre più persone l’opportunità di conoscere le nostre colline, le nostre fattorie, i nostri prodotti e il nostro lavoro. La sinergia tra i soggetti coinvolti in questa bella iniziativa dimostra che la valorizzazione dei territori deve essere un obiettivo che ci vede lavorare insieme, pubblico e privato. Il desiderio del Consorzio è quello che la rassegna cresca e si consolidi come appuntamento di riferimento per gli appassionati della grande musica e dei grandi vini”.
Anche Vito Maida, sindaco di Rufina che, come ormai da tradizione ospita il concerto inaugurale nel bel parco di Villa Poggioreale e Presidente dell’Unione dei comuni Valdarno e Valdisieve, sottolinea l’importanza del Festival per la “valorizzazione di un territorio ricco di opportunità e suggestioni, che si sta sempre più facendo apprezzare per le proprie bellezze e tipicità, sia tra chi lo conosce e magari decide di viverci, sia tra chi vi si avvicina come luogo di vacanza. Jazz in Fattoria dimostra quanto sia importante che Istituzioni e aziende riescano a cooperare insieme per renderlo sempre più attrattivo”.
Very Wine Confidential. Very Food Confidential.