CHIARA SOLDATI: Donna del vino insignita Cavaliere del Lavoro

A fine maggio la notizia di essere stata inserita tra i nuovi 25 Cavalieri del Lavoro, certamente una grande emozione.

Chiara Soldati, dal 1998 alla guida della  cantina “La Scolca”, produttrice del vino Gavi dei Gavi,  il 10 Ottobre 2022 ha ricevuto il prestigiosissimo titolo di Cavaliere del Lavoro.

“Quella vissuta il 10 Ottobre, nei saloni del Quirinale, è stata davvero un’esperienza indimenticabile – racconta Chiara Soldati, CEO dell’azienda piemontese La Scolca, celebre per i suoi Gavi – Ricevere il premio dalle mani del Presidente Mattarella, ascoltare le sue parole, condividere la scena con colleghi imprenditori che ogni giorno lavorano per esaltare il Made in Italy, devo ammettere che mi ha emozionato. Un onore rappresentare un comparto importante come quello del vino, nonché un ulteriore stimolo a far sempre meglio. Ancora di più in questo momento di estrema difficoltà, di sfide importanti, questo riconoscimento mi vede ancora più responsabile nel costruire e investire nel futuro, consapevole di rivestire ancora più di prima un ruolo in qualche modo di ambasciatore del territorio in cui lavoro. Tutto questo voglio condividerlo con la mia squadra e soprattutto con la mia famiglia che da cinque generazioni guida La Scolca con amore e passione infiniti”

Donna del mondo del vino, si è riconosciuta per il suo coraggio, la sua tenacia e per il grande lavoro svolto per il suo territorio e per l’Italia intera, portando nel mondo il modello del Made in Italy

Ha cominciato a lavorare già nell’azienda di famiglia nel 1993, in giovane età, credendo nel ruolo che avrebbe rappresentato un giorno, non prendendo la sua carica come una posizione di comodo, ma con una consapevolezza esemplare.

Chiara è sempre stata una donna spinta dalla curiosità, che ha ricoperto la prima carica ufficiale nell’azienda di famiglia nell’ambito commerciale, anche se essendoci cresciuta, ha imparato fin da piccola a svolgere tutti i lavori utili in azienda. All’età di 25 anni era già membro attivo in varie associazioni per lo sviluppo agricolo, per  poi proseguire nel Movimento Turismo del Vino, Donne del Vino, Women of Wine and Spirits. Dal 2002 al 2007 è stata rappresentante dell’imprenditoria femminile in agricoltura delle regioni del Nord Italia con il MIPAF in un osservatorio ONILFA. Ha persino collaborato per diversi anni con l’Università Cattolica di Piacenza in qualità di Professore al Master di Enologia, Marketing del Vino e del Territorio.

Nella sua carriera non ha mai tralasciato nulla, soprattutto la sua famiglia. Si ritiene fiera di rappresentare la storia aziendale, alla quarta generazione, con grande soddisfazione personale e di essere diventata un modello per moltissime donne.

“Questo è un grande momento di cambiamento per le donne italiane, di grande merito, in quanto le circostanze (prima la pandemia, ora le difficoltà nei rapporti internazionali) stanno ponendo grandi difficoltà. Tutto questo sta facendo emergere un nuovo modello di donna, moderna, innovativa con un’identità forte” dichiara Chiara.

In questi momenti storici molto importanti, il patrimonio agroalimentare ha uno spazio di crescita che deve essere mantenuto vivo, dando possibilità di lavoro. Su questo si basano numerosi progetti che riguardano l’azienda familiare, tra cui l’assunzione di nuovi dipendenti, la maggiore attenzione alla sostenibilità con il raddoppio dell’impianto fotovoltaico, l’ottenimento della certificazione ISO 22000 a  dicembre, un rinnovamento della linea di imbottigliamento e spumantizzazione, un ampliamento delle macchine agricole ed non meno importante, un rinnovamento della zona accoglienza.

Oggigiorno infatti, si sta sempre più prendendo contezza dell’importanza dello sviluppo dell’enoturismo, soprattutto per l’Alessandrino, che per la posizione strategica tra grandi città come Torino e Milano, la vicinanza al mare ed alla montagna, ha avviato una strategia di valorizzazione e promozione del suo territorio. Nella zona vi è anche un patrimonio culturale notevole, che non deve essere alternativo, ma complementare a quello turistico. Lo sviluppo enoturistico deve anche porre l’attenzione sulle sinergie con altre regioni enologiche piemontesi, come ad esempio le Langhe, Roero o Astigiano, per sviluppare un turismo di prossimità territoriale.

Ad un mese dal conferimento della prestigiosa Onorificenza Chiara alla domanda fatta riguardo alla risposta che ha avuto la sua azienda al periodo di crisi che stiamo attraversando, dichiara: I momenti di grandi crisi coinvolgono inevitabilmente il mondo del vino e il consumo dello stesso. Lo abbiamo visto nel 2001, dopo l’attentato alle Torri Gemelle. Lo abbiamo visto nel 2008, con la grande crisi che partì sempre dagli States e coinvolse il mondo intero. In questa fase specifica, certamente difficile, abbiamo rilevato una tenuta, addirittura un aumento, dell’area premium e su questa ci siamo particolarmente focalizzati come azienda. Al tempo stesso stiamo percorrendo sentieri di distribuzione che esulino dal classico canale Ho.Re.Ca.

Inoltre, alla richiesta di descrivere  l’emozione che ha provato quando è stata insignita dell’Onorificenza di Cavaliere del Lavoro lei risponde: “Un fiume di emozioni, già a partire dal momento in cui ho ricevuto notizia ufficiale di questo prestigioso riconoscimento. Il primo pensiero è stato essenzialmente una conferma: quella di aver intrapreso un cammino giusto e di averlo portato avanti con estrema serietà. Poi ho avvertito il senso di responsabilità di essere anche un modello per le tante donne che lavorano tutti i giorni e per molti giovani che guardano al loro futuro professionale . Quindi, doveroso, quello alla mia famiglia: a quello che ho ricevuto, a quello che continuo a ricevere e a quello che lascerò. Ho molto riflettuto sul fatto che il Cavalierato , nella sua etimologia indica uno spirito di servizio e rappresenta per me uno slancio ulteriore e non un punto di arrivo. Animus che continuerà a motivarmi, nel mio percorso professionale ma anche umano. In qualche modo mi sono sentita, e mi sento, insignita di una missione di ambasciatrice dell’Italia che lavora e che produce eccellenza. Il che significa sentirsi ancora di più al servizio del proprio Paese, in qualche modo portavoce di quanto di meglio esso possa proporre. E in ogni caso non potrò mai dimenticare la giornata al Quirinale e le parole scambiate con il Presidente Mattarella. Una figura solida, paterna, di altissimo spessore umano e capace di esprimere anche solo con uno sguardo il senso di quel momento. Io sono stata educata al rispetto delle istituzioni e quindi porterò per sempre con me l’emozione di quella giornata indimenticabile.

Very Wine Confidential. Very Food Confidential.

 

Sara Grosso
Ho studiato Ingegneria Gestionale e lavoro in ambito bancario, ma la mia grande passione per il vino mi ha portato a diplomarmi nel 2013 come Sommelier e ad approfondire sempre più questo bellissimo mondo diventando Wine Informer. Curiosa per natura, adoro leggere e sono autrice di un podcast intitolato “Storie di Coraggio”, dove parlo di libri che mi hanno lasciato il segno. Quando leggo, mi fa sempre compagnia un buon calice di vino, così ho pensato di proporre nei miei canali social, un pairing diverso dal solito, abbinando ad ogni libro il perfetto vino.

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