L’Azienda Agricola di Roberto Scubla, che dal 1991 produce vini di grande qualità, ha realizzato un nuovo innovativo progetto a cui ha dato il nome di “Vini Vecchi”. Il protagonista di questa storia è il vino Vignis 33, che ha il giusto potenziale per dimostrare quanto abbiano da raccontare i vini bianchi realizzati nelle precedenti annate.
Ci troviamo nella DOC Friuli Colli Orientali, in Località Rocca Bernarda, un cru situato in cima ad una collina dalla vista mozzafiato. Qui le vigne crescono su un terreno ricco di minerali e di marma eocenica, che donano eleganza, freschezza e sapidità sia ai vini bianchi che a quelli rossi.
In questo contesto, che promuove “l’armonia del lavoro e l’esaltazione della natura”, vengono prodotti i vini di Roberto Scubla, coerentemente con una filosofia aziendale che predilige una produzione di bottiglie limitata, per favorire una cura ed un’attenzione estreme, in primis nella vigna e, conseguentemente, in cantina.
Come spiega con passione Roberto Scubla presentando il progetto Vignis 33 in prima persona, l’esigenza a cui fa fronte questo disegno è quella di proporre un’alternativa alla costante richiesta di vini freschi e giovani da parte della ristorazione e, più in generale, del mercato nel settore vinicolo.
I vini giovani, leggeri e di pronta beva sono sempre più richiesti: molti locali e consumatori li preferiscono ai vini bianchi più evoluti, che trovano uno spazio di espressione molto più contenuto.
La proposta di cui si fa testardamente portavoce Vignis33, nasce dal desiderio di dimostrare in maniera oggettiva che un vino composto da un blend di vini più “maturi”, risalta le qualità del territorio anziché oscurarle.
L’origine stessa del nome Vignis 33 spiega quanto rappresentativo sia questo vino.
Il numero cabalistico 33, infatti, non solo è un messaggio molto positivo di amore, fiducia e buon auspicio, ma rappresenta anche il numero di vendemmie realizzate dal produttore. Il numero 33 rappresenta anche la completezza, per così dire, del vino nei suoi 3/3, poiché è composto per 1/3 da Sauvignon, per un altro 1/3 da Pinot bianco e ancora per 1/3 da Tocai friulano.
In questo assemblaggio di vini – elevati in purezza singolarmente in acciaio, e poi assemblati nuovamente in acciaio – sono presenti annate dalla 2019 alla 2021.
Il blend ha fatto emergere le migliori qualità di tutte le diverse annate, creando una sommatoria vincente e facendo guadagnare al prodotto finale ricchezza e complessità.
Tuttavia, la voglia di spingersi un po’ più in là si sta facendo sempre più strada. L’idea, infatti, è quella di continuare il progetto apportandovi un’aggiunta e inserendo una fase di affinamento utilizzando la tecnica del metodo solera. Seguendo, quindi, la falsa riga del metodo utilizzato per la produzione di alcuni tra i più noti vini fortificati, si preleverà il vino più “vecchio” e lo si rinfrescherà con il vino più giovane.
Ma, per ora, la scelta di Roberto Scubla è quella di attenersi al piano A e di far conoscere a quante più persone possibile il potenziale dei suoi “Vini Vecchi”.
Alla domanda “come descriverebbe il suo vino?” il produttore suggerisce un paragone estremamente efficace: mentre un vino giovane incarna le qualità di un ragazzo, anch’esso giovane, quali l’esuberanza, la freschezza e la vitalità, al contrario i vini maturi somigliano ad un uomo adulto, che ha raggiunto una certa saggezza e una memoria del proprio essere. In egual modo, il Vignis 33 si presenta con una complessità e un equilibrio che i vini giovani non possono avere.
Very Wine Confidential. Very Food Confidential.