Quel ramo dei Colli Tortonesi vocato alla bolla
Siamo stati accolti da Mary ed Ezio Poggio in una, ancora fredda giornata invernale, entriamo subito in un abbraccio famigliare, si respira locale, territorio con una visione d’insieme di promuovere partendo dal vino tutta la Val Borbera con i suoi prodotti d’eccellenza, le fagiolane, le farine macinate a pietra, le nocciole e le composte di frutta e verdura.
Sì, non avete letto male, parliamo di un’azienda vitivinicola che sa guardare oltre ai propri vigneti.
Era il 2003 quando inizia a sentirsi parlare di timorasso da Walter Massa, con cui ho condiviso gli studi di enologia ci racconta Ezio, così arriva la proposta: proviamo anche noi, senza vigneti, con un progetto di filiera, per far sviluppare il territorio. A sentire la storia verrebbe da pensare ad una pazzia, nessun biasimo, affermava Goethe la pazzia, a volte, non è altro che la ragione presentata sotto diversa forma.
In Val Borbera gli ettari coltivati a timorasso sono arrivati ad essere 275, parliamo degli anni Cinquanta, poi la scomparsa.
Ezio e Mary Poggio iniziano la produzione di filiera nel 2005, con il recupero del vitigno timorasso e la prima vendemmia nel 2008 Nel 2011 esce la prima etichetta ed entrano a far parte dei Colli Tortonesi con la sottozona Terre di Libarna. Non é un caso che il primo sia uno spumante, la precisione é di casa e, ad una anno della sboccatura, fatta alla volé, nasce il Lusarein, metodo Martinotti. I proprietari, da sempre, sostengono il valore di questo terroir che conferisce alle uve spiccata acidità nella produzione della base spumante, nella sottozona dei Colli Tortonesi, Terra di Libarna. Il disciplinare prevede la produzione di Timorasso in purezza, nella tipologia spumante, con vinificazione e spumantizzazione solo in loco. Detto questo, dalla prima uscita del 2011 del Lusarein, Ezio e Mary, hanno prodotto anche il metodo classico 100% timorasso nel 2016 con 24 mesi per poi arrivare ai 36 mesi. Le sboccature qui sono, per scelta, fatte senza lunghe soste sui lieviti, per poi passare all’evoluzione in bottiglia, con almeno 6 mesi per la commercializzazione. Sono eseguite con un timorasso evoluto, per esempio quest’anno é stato scelto il 2015, allo scopo di non perdere le caratteristiche e valorizzare il prodotto di partenza. Sulla bottiglia del metodo classico si trova sempre il millesimo, la sboccatura e tutti i dettagli. La grammatura degli zuccheri per litro sarebbe da inserirsi nel dosaggio zero, ma preferiscono inserire extra brut, per semplificare
Ci sono degli anni in cui i problemi arrivano ed é necessario affrontarli, nel 2017 a causa di una gelata tardiva l’annata é andata persa e la scorsa vendemmia 2022 con il 20% prodotto il metodo classico non sarà prodotto.
Degustiamo una delle bottiglie sboccate ad inizio Marzo 2023, siamo consapevoli dell’attesa evoluzione in bottiglia, che qui manca, ma la bolla colpisce in energia e persistenza, c’è della materia sostenuta da ottima acidità. Una curiosità: il periodo di sboccatura é stato scelto in inverno per mantenere la giusta quantità di CO2 nel tempo. Questo Metodo Classico Millesimato Ezio Poggio, é prodotto e completato direttamente dall’azienda stessa, caratteristica importante.
Andiamo verso un sorso prezioso, Timorasso Archetipo 2014, differente dalla bocca attesa per un timorasso classico, c’è tutta la Val Borbera, i riflessi tendono al verde, é presente una importante sapidità, sempre dinamica con la spalla acida e lungo, un calice infinito che nessuno dei presenti vorrebbe finire e che ci rimarrà ben impresso nella memoria gustativa.
Le annate si susseguono tra annate perfette, vedi la 2021, con un frutto perfetto e un lavoro in vigna poco impegnativo, e annate didattiche come la 2016 o la 2017 perse, in un territorio con 50 per 25 km di estensione della denominazione Colli Tortonesi, si percepisce, quando le vinificazioni sono uguali per tutti i produttori con 12 mesi sulle fecce e senza sosta in legno, sono i terroir a caratterizzare il vino.
Il timorasso si appresta a diventare Doc con la denominazione Derthona, il viaggio é iniziato da diversi anni, si parla di produzione possibile solo nella zona dei Colli Tortonesi e qui, da Ezio Poggio, sono pronti dal 2008, con una visione di valorizzazione del territorio a 360 gradi.
Troverete l’azienda a Vinitaly dal 2 al 5 Aprile nel Padiglione 10 Stand H 3.
Very Wine Confidential. Very Food Confidential.